domenica 26 settembre 2010

meglio RSA o badante

Meglio per chi? La domanda sorge spontanea, direbbe il dott. Lubrano.
Per la gestione dell'eredità e delle spese è mille volte meglio l'RSA.
Per la società, lo stato, per tutti gli altri che devono concorrere alle spese di sussistenza va da se che la badante costa meno. Costa meno alla società, anche se il vecchio percepisce pensione, ... purchè minima anzi forse no. Se la pensione è medio alta va da se che la badante costa meno. Come costa meno? Che differenza fa?
Già! A conti fatti con lungimiranza, una badante non costa mai meno a nessuno, inoltre, cosa non da poco e non da sottovalutare, l'RSA non di ammala mai e  non va in ferie. Le probabilità di sopravvivenza con la miglior RSA possibile e la peggior badante è paragonabile alla probabilità di vita sulla banchisa dell' Antartide e la bella stagione sulla riviera romagnola.
La differenza la fa l'ambiente, la casa, gli oggetti familiari, il senso infinito di continuità della vita.
Un vecchio a casa resiste e pretende, all'ospizio cede le armi e comincia a pensare come morire in fretta, anche se ai parenti sorride estraneo alle loro presenze. Mi viene alla mente un'osservazione di Konrad Lorenz. Devo aver letto questa storiella ne "L'anello di re Salomone", ma potrebbe essere più significativo anche solo il titolo di un altro suo libro "L'aggressività" intesacome "pulsione combattiva fra individui della stessa specie".
Il vecchio in casa sua comanda, è padrone, è aggressivo. L'ospizio lo smonta prima di tutto nella certezza di essere sul proprio territorio, dentro il proprio castello, dove tutto è dovuto, niente va negato e le sue critiche sono sassolini senza scarpe. Quel che è in testa è sulla lingua, sempre più tagliente, tanto non c'è niente da perdere.
Konrad, racconta di due pesci rossi nello stesso acquario con due piccole grotte alle estremità. I pesci lottano perennemente per la presa del territorio al pari di due vecchi, di due re, due avversari politici nello stesso partito, impiegati nello stesso ufficio, amanti della stessa donna (la propria vita e il proprio stato).
I pesci si rincorrono in continuazione e l'uno insegue l'altro fino alla grotta nemica. Man mano che un pesce si avvicina alla grotta dell'avversario diminuisce velocità e aggressività per perderla del tutto e diventare egli stesso inseguito fino a casa sua e così nei secoli, finchè il mangime ne annienta uno.
Il vecchio non sfugge a questa regola e in casa sua è aggressivo almeno quanto in ospizio medita di morire.
L'ospizio è la lavatrice migliore per la propria coscienza. Si parcheggia il vecchio in attesa che lui mentalmente metta in atto il lento suicidio di ogni sua cellula.
Il dilemma al fine potrebbe essere, ha più diritto il vecchio a farsi servire o noi a morire nella sua morsa? E' la lotta tra annegante e salvatore. Il rischio che entrambi anneghino è estremamente alto. Il problema del salvatore è che quasi mai è preparato psicologicamente a salvare anche se ritiene di saper nuotare.
Io preferisco gli esquimesi. Là, la vita è talmente dura che badare anche ad un vecchio vorrebbe dire la morte di tutti. Il vecchio, quando sente arrivare il suo momento, esce di notte e va dove solo i vecchi sanno.

2 commenti:

  1. due compiti diversi due scopi diversi. Uno la continuità della vita l'altro la preparazione alla morte.

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  2. Ho visto morire mia zia in una casa di riposo curatissima, pulitissima con ogni genere di servizio ma con persone metodiche e lige e senza un briciolo di cuore.
    La casa di riposo ha gli animatori, cinema ecc. ma non è un villaggio vacanze è una scuola dve le vacanze non arrivano più.
    I vecchi non hanno bisogno di animatori ma di occhi dove trovare quel calore umano che loro non hanno più da dare

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