martedì 25 gennaio 2011

Gli anziani sono complicati?

No, anzi, sono organismi semplici dove però i pregi sono diminuiti e i difetti evidenziati. L'anziano sa di essere molto più vicino alla morte di quando era molto giovane. Vorrebbe compagnia per questa ultima paura. I bisogni e le attività sono ridotte al minimo. E' lo stato di meditazione prima della corrida finale. Sono in atto le sole necessità di sopravvivenza. L'anziano ha tutto il tempo per pensare a se, e non riesce nemmeno a capire che possano esistere altre persone attorno a lui. Si prepara all'ultimo chilometro da vivere, poi ci sarà la chiusura di tutte le sue attività. Non può aver nulla da pensare oltre che a se stesso e alla sua fine. Ritiene che dopo una vita spesa per gli altri (più o meno, ma l'idea è quella), debba essere risarcito degli sforzi fatti. Mangiare, evacuare, dormire, razione di farmaci, sono le ultime/uniche attività che scandiscono i momenti della sua giornata. Bisognerebbe riuscire a comunicare con lui per vivere insieme questi ultimi ritagli di sole prima dell'inverno eterno. C'è un deperimento generale dell'organismo e della mente. Affiorano comportamenti talvolta fanciulleschi, perchè il disordine nella mente avanza. Che sia in atto un inizio di Alzheimer o una semplice demenza senile, l'allungamento della vita fa si che sia sempre più difficile arrivare lucidi alla tomba, per questo nelle RSA o negli ospizi fanno attività ricreativa. Prendere una forchetta o mangiare, possono essere fonte di stress per un anziano non adeguatamente supportato. Bisognerebbe, anche in casa, trovare dei momenti di gioco "intelligente" per stimolare la mente dell'anziano. Le badanti non sono pronte a questa esperienza. Non è un lavoro svolto con professionalità realmente adeguata. La badante ritiene di espletare la sua funzione pulendo e facendo da mangiare. Per questo più l'età aumenta e più occorre una persona che sappia gestire professionalmente questo degrado. Il sorriso aiuta molto più del broncio e del continuo litigio a mantenere la mente fresca. Una adeguata pazienza e una buona preparazione psicologica, aiutano molto l'assistente familiare a supportare l'anziano e a preservare il proprio stato di salute fisico e mentale dagli stress di questo lavoro impegnativo.
Purtroppo, spesso, si va a fare la badante in mancanza di meglio, psicologicamente a pezzi, proveniente da situazioni di degrado spesso difficili, mentre occorrerebbe invece una situazione psicologica molto stabile ed equilibrata, per gestire in modo adeguato questo lavoro nel rispetto per la propria salute e per quella dell'anziano.

5 commenti:

  1. Interessante e piena di sagge verità questo tuo post.

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  2. ES UN TEMA ÉSTE, MUY SERIO Y DELICADO. FULLL POST. GRACIAS POR COMPARTIR TUS PENSAMIENTO.
    UN ABRAZO

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  3. La realtà è che gli anziani più è avanti la loro età e più corto è il raggio dei loro interessi fintanto che il raggio si azzera e coincide con il punto dell'anziano.
    Poi va a carattere che con l'età peggiora.
    Mia madre per esempio non si lamenta mai, mio padre è una rognetta continua. Entrambi però devono andare per primi a tavola, al gabinetto e a letto.

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  4. un anziano cerca di vivere, a tutti i costi

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  5. Da noi manco a pagamento resistono! Dopo un mese scappano tutte. Dipende dal carattere dell'anziano. Per sopportare offese e cattiverie bisogna proprio aver tanto bisogno!!

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