giovedì 11 novembre 2010

La spirale della vita (ospedale - casa di riposo)

Capita si vada in ospedale, normalmente si viene a casa. Ad un certo punto della vita però il medico non consiglia solo la dimissione a casa ma ci aggiunge riposo. Beh è normale, sei stato in ospedale, vai a casa e non ti metti certo a fare il galletto in balera, ti riposi e fai convalescenza. Non avevo capito bene, il medico intendeva "casa di riposo", almeno per fare un po' di riabilitazione, poi si sarebbe valutata l'evoluzione.
Sentirne parlare la prima volta genera un effetto campanellino in testa. Anzi, più che campanello fa tanto sirena dei pompieri. Il momento che uno si aspettava ma non si aspettava, è arrivato. Dunque, ricapitoliamo, bisogna che me ne renda conto. Mio padre sta mediamente bene, festeggiamo il compleanno, fa il vaccino come tutti i suoi amici, mi telefona da lì a due giorni che la vede grama. Non realizzo, penso ad una banale infezione delle vie urinarie. Vado non vado? Vabbè vado, mio padre si lamenta raramente, chiedo a mia madre "massì mannò ..." passo in farmacia, prendo dei sali per rimineralizzarlo e del Bactrim forte (inutile che stia a perder tempo col medico o le analisi delle urine). Quasi tre ore di macchina e lo vedo. E' già sera, lo carico in macchina così com'è, siamo al pronto soccorso. So che ha minimo una polmonite, spero facciano solo in fretta a decidere in che reparto ricoverarlo. Non riesco a contare nemmeno i battiti tanto vanno forte saranno almeno 180 anzi di più. Fanno gli esami del sangue, glicemia 460. Non so se preoccuparmi o rassicurarmi. Tutto sommato il corpo sta reagendo chiamando zuccheri da ogni parte per far fronte al casino. Non deve certo dirmelo il medico che la situazione è critica ma è meglio che me lo dica lui, non sono pronto a credermi.
Passano i giorni, non ce la fa, ce la fa, non ce la fa ... ma quanti petali ha questa margherita? E' sfebbrato, la Tachipirina fa miracoli e copre tante cose. Domani forse va in riabilitazione. Dove lo mandiamo? Ospedale? E' pieno di influenzati potrebbe essere peggio. Ma certo, lo mandiamo in una riabilitazione geriatrica. Ce n'ha una ogni ospizio. Decentriamo. Lo traslocano un giorno di neve da paura. Barella in mezzo alla neve e via.
La differenza tra una riabilitazione in ospedale (il peggior ospedale) e quella di un ospizio (il miglior ospizio) è paragonabile alla differenza che c'è tra avere la macchina dal meccanico in riparazione e averla al deposito comunale per divieto di sosta in attesa di rottamazione.
L'ospizio è fatto di medici geriatri che hanno tempi lunghi, abituati a farmaci da vecchiaia e non certo da officina di riparazione, il mix di farmaci generalmente è già ben collaudato, si può limare qualcosa non certo imbarcarsi in stravolgimenti dei dosaggi e delle misture ... mi dicono che ricevono solo il Giovedì su appuntamento. La missione, mi pare di capire, non è guarire ma  mantenere stabile una situazione.
La riabilitazione di un ospedale fa ancora parte di una struttura che cura per guarire.
Bisogna tenerne conto nelle scelte.
Lì mio padre prende il clostridium difficile (tanto difficile che è quasi più facile salvarsi da una polmonite che da quel bacillo). Lo so che faccio casini ma uno dei medici che ricevono solo il giovedì dopo qualche mese andrà a fare un corso specifico su come trattare i pazienti infettivi. Ho litigato con il direttore sanitario ... sarà per quello? Bahhh tanto io litigo con tutti! Non sono un medico, non sono un infermiere, non sono nemmeno un volontario della crocerossa e non ho mai fatto nemmeno il massaggiatore nella squadretta di calcio dei ragazzi del paese. Non ne capisco nulla, fin dei conti faccio solo associazioni di idee non certo diagnosi.
La differenza che percepisco tra un ospedale e un ospizio è che in ospedale, questo problema, fa parte delle malattie infettive mentre in ospizio è una diarrea tipica degli ospedali. Il grado di allerta è diverso, inutile che me la vengano a menare. 
Bisogna tenerne conto nelle scelte.

7 commenti:

  1. Nota:
    Il clostridium difficile è di sua natura difficile da guarire. Non va sottovalutato, si può curare anche a casa, ma va fatta molta attenzione per evitare contagi indesiderati. Si trasmette solo toccando le feci, quindi vanno usati guanti. Disinfettante per le mani e candeggina per gli abiti sporchi. In ospedale (reparto infettivi) è meglio perchè riescono a valutare con cognizione di causa il regredire o il peggiorare della situazione. Non mi risulta ci sia a tutt'oggi un farmaco specifico per combatterlo ma tutti gli ospedali (reparto infettivi) hanno un protocollo comune e standardizzato, che utilizza in fasi diverse tipi diversi di farmaci che a dispetto delle statistiche guarisce. Non va sottovalutato, e si scopre da un esame delle feci che di solito cerca di individuare salmonella e clostridium.
    Generalmente colpisce persone fortemente debilitate o comunque con basse difese immunitarie.

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  2. salve ho scoperto da ieri di avere il batterio clostridium difficile, mi hanno ricoverata ma non ho voluto rimanere in osperale e dopo 2 ore di ricovero ho firmato e sono tornata a casa, la cura e di 6 pastiglie al gg di flagyl e codex e dieta leggerissima, ho ancora qualche scarica di diarrea, spero di farcela xche mi sento molto debole, come sono i primi segni di miglioramento( sperando che avvenga) qualcuno di voi lo sa?

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    1. Venire a casa non é la soluzione migliore. Il posto giusto è il reparto infettivi di un ospedale. Il batterio si vince in isolamento. Si trasmette col contatto delle feci. Io l'ho avuto. In ospedale ti lasciano uscire ma andarsene è pericoloso per tutti. Non esiste una cura specifica ed è pericoloso perché è difficile da debellare. Il batterio rosicchia l'intestino e più va avanti e più ti sentirai debole. In casi complessi e non curati bene può perforare l'intestino e portare alla morte. Si può curare anche a casa ma ti ripeto, per te e per quelli che ti sono vicini in ospedale è meglio. Inoltre spesso ha delle recidive. Io l'ho avuto 3 volte adesso sono guarito. Si sa se si è guariti solo dall'esame delle feci.Gli abiti vanno lavati in candeggina . Per la cura c'e un mix di farmaci da prendersi secondo un protocollo specifico.

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    2. Il clostridium è un batterio che normalmente il nostro corpo controlla agevolmente. Purtroppo delle volte gli antibiotici ci rendono fragili è li che la cura diventa difficile da debellare.

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    3. In altri tempi tu non saresti uscita dall'ospedale. Oggi con tutte le norme sui diritti del malato fanno uscire anche uno con l'ebola. Mia nonna dopo un attacco di influenza è guarita in ospedale è finita in riabilitazione in una RSA CON ATTIGUO OSPIZIO. Dopo un mese di diarrea mai spiegate se n'è andata. Oggi leggendo qui mi do tante spiegazioni.

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  3. Chiedere informazioni mediche via internet non è una cosa che personalmente condivida molto. Non lo condivido nemmeno se chiesto a un medico su un comprovato sito medico. Ogni caso è caso a se e poi molto dipende da quali altre patologie, famigliarità, stato generale, età ecc. ecc.
    Detto questo, se hai il clostridium e ti hanno prescritto quei farmaci avranno avuto le loro buone ragioni.
    Detto questo, tieni conto che non ti hanno dimessa, quindi per loro eri ancora ammalata e ti avrebbero tenuta in ospedale. Normalmente, appena le condizioni sufficientemente lo consentono, preferiscono dimettere.
    I medicinali che dici tu sono entrambi contro le infezioni anche se per come li conosco io, il Flagyl l'ho sempre visto usare per le infezioni vaginali (un po' come il Bactrim per i maschi), mentre l'altro non ricordo di averlo mai incontrato.
    Mio padre ha avuto il clostridium più volte e ogni volta più forte. Il batterio se non debellato si rafforza. Mio padre lo ha avuto una prima volta dopo una forte cura a base di antibiotici, era ovviamente molto debole. Si trasmette con le feci ma io che lo seguivo giornalmente con i guanti usa è getta e con dei normali disinfettanti (anche se anche a me avevano raccomandato di lavare tutto in candeggina) non è mai successo nulla, ma ero in buone condizioni fisiche e ha avuto a che fare con una stanza di quattro malati di clostridium. Le RSA non sono così attrezzate per le malattie e le loro cure. Meglio tornare in ospedale. Preferibilmente un reparto infettivi, ogni malato una singola stanza isolata.
    Ti ripeto, non si può fare da se. Non stai mettendo aromi naturali in una torta. Un farmaco sbagliato e ci si rimettono le penne.
    Mio padre e stato curato con un protocollo comprovato di alcuni farmaci. Ricordo di aver visto della Vancomicina ...
    Per avere qualche idea in più ti metto un link che a quei tempi anch'io seguii.
    Clicca qui
    La miglior cura è l'ospedale.

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  4. non credete mai alle informazioni mediche via internet. C'è gente che si spaccia anche per maghi della medicina e da pozioni magiche, spilla soldi per nulla andate in un ospedale civile statale e fatevi curare li.

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