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domenica 10 ottobre 2010

Trovare la badante giusta

La difficoltà nel trovare la badante giusta è pari a quella di centrare un 6+1 al superenalotto.
La badante è un lavoro difficile. Curare persone che rappresentano solo un lavoro, nemmeno troppo pagato rispetto ad altri, senza prospettive di futuro, carriera, miglioramenti non da grossi stimoli per far bene. La cosa peggiore però, non è nemmeno il lavoro in se, quanto il logorio nel prestare anche solo presenza, sempre nello stesso posto. Non c'è possibilità di vere giornate di riposo (fatto salvo il Sabato pomeriggio e la Domenica), e di ore da dedicare a se o alla propria famiglia ne avanzano ben poche, quindi non può essere che un lavoro provvisorio in attesa di miglior sistemazione. La badante intanto trova, vitto, alloggio, stipendio e una controparte che non è strutturata per essere nè azienda nè datore di lavoro, il lavorato è un famigliare. Anche il migliore dei rapporti e le migliori intenzioni, finiscono per usurarsi o diventare logore in capo ad un anno. A me sta succedendo così. Ormai tutto è dovuto e l'aspettativa di vedere una prestazione di lavoro adeguata è sempre più bassa. Più sale la necessità di avere, se non proprio una badante (anche se pagata tale) almeno un aiuto, e meno risposta si ha nel tempo dalla quella che si ritiene adeguata controparte.
Pago per un livello CS convivente una persona che fa il lavoro di una colf e se ne frega di tutto. Capirà la lingua, non capirà, fingerà? Non so, non lo so più. Non capisco più. Lo stipendio è netto, pago io persino le tasse, il costo dei viaggi settimanali da casa al lavoro e una integrazione forfettaria per le sue spese settimanali personali. Se mi dimentico di qualcosa di casa mia, quel giorno ci troviamo a far senza, a stare al freddo, a non avere il telefono (la cosa importante per la badante è avere l'ADSL e il un computer libero così può navigare in internet. Se manca un pannolone o altre cose utili al badato, pazienza, facciamo senza tanto chi se ne frega. Teniamo conto che da sempre ho la presunzione di averne trovata una delle migliori fra quelle viste, figurarsi le altre.
Poi ci sono le peggiori quelle che hanno le malattie programmate o appena arrivano vanno in aspettativa e hanno un figlio. Poi tocca rimboccarsi le maniche e fare da badante al proprio vecchio e alla badante.
Noi in Italia siamo garantisti e tutti ci guadagnano, sindacati in prima fila. Se possono una vertenza per qualcosa la trovano, altrimenti insegnano alla badante come costruirsela.

mercoledì 29 settembre 2010

Non ne posso più della badante

Quella che doveva essere una soluzione è sempre stata un problema.
Uno sceglie con tanti criteri, ha tanti timori, ma alla fine i problemi sono sempre altri.
La badante ha una sua testa (anche la più "apparentemente" remissiva).
Mi viene alla mente le interviste che facevano ai russi nel periodo della Perestroika. Nessuno voleva la liberta, nessuno sapeva gestirla, la gente era per strada senza un proprio lavoro, senza sapere che fare e delle volte annegava nell'alcool.
Prendere un popolo da sempre sottomesso ma al tempo stesso organizzato, inquadrato, mediamente gestito nei suoi bisogni essenziali e dargli di colpo la libertà, è come prendere un animale domestico da cortile e portarlo a vivere nella foresta, o soccombe o diventa aggressivo.
Così è quando si assume una badante di primo pelo, appena arrivata in Italia, magari da un paese dove la donna vale quanto una pecora.
All'inizio è remissiva, succube, smarrita, poi, man mano che la presa di coscienza della propria libertà cresce e con essa i soldi in banca, aumenta la consapevolezza del potersi gestire da sola e gestire gli altri, datore di lavoro compreso.
Oggi sono succube di una tiranna. Sono in regola con tutto. All'inizio bastavano due parole e tutto filava via liscio, adesso devo lasciare solo commissioni scritte, compreso elenco delle mansioni se conformi al contratto. Non ho più una che credevo di famiglia ma un legionario che mi da battaglia. E' persino diventata più alta e gira in casa solo con abiti firmati. Non so fare l'imprenditore. Sapevo fare volontariato e mi ritrovo a gestire una vertenza sindacale perenne e fantasiosa, con le forme di disobbedienza passiva più disparate. Sono alle strette RSA o robot?