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lunedì 7 giugno 2010

Assumiamo ... che è ora.

Si assumiamo. Ma chi, a che prezzo, da chi e a chi lo diciamo poi?
Facciamo le cose in regola, abbiamo già fatto la nostra scelta, abbiamo visto persone distratte, pretestuose, presuntuose. Abbiamo visto schiavi e sergenti dei Marines. Abbiamo visto raccoglitori di pomodori pieni di buona volontà e badanti esperte ben usurate. Questo lavoro è logorante. Un vecchio, è quasi come un bambino, ma è peggio, conosce tutti i trucchi per fregarti, sa quando frignare e quando esigere. Niente da garanzie se non una prova e poi forse nemmeno quella basta. Ogni giorno c'è un passo verso l'integrazione familiare, più c'è confidenza e più il confine tra lavorante e familiare si stempera, può essere un bene può essere un male ad ogni testa c'è una croce e non parlo solo di medaglie dritte o rovesciate. L'integrazione è una continua lotta per prendere e mediare posizioni, non è detto che vinca la famiglia, o il vecchio, o la badante ... certe volte vincono solo le tasse.
Vai ai sindacati per capire, ma ognuno sa e recita la sua parte per far giusto tutto, dovresti saper tutto, ma ti manca sempre un'informazione.
Prima di assumere è bene sapere tutto o quasi, poi si passerà alle carte.
Ovvio!!!
Inutile cercarsi grane, meglio assumere una persona comunitaria (non necessita di permesso di soggiorno).
Va bene anche un'extracomunitaria in regola con il permesso di soggiorno.
Se proprio se ne vuole una clandestina, meglio dirgli di tornarsene a casa e poi la si fa arrivare in Italia con il contratto di lavoro già in essere.
... altrimenti diventa una ricerca di sanatorie e di condoni, anche se prima di quel giorno non la si conosceva nemmeno.