venerdì 25 ottobre 2013

la badante deve seguire l'assistito in ospedale?

Direi di no, anzi si, cioè si può fare ma meglio di no.
Siamo reali. Quando un anziano va in ospedale o in una riabilitazione anche il parente migliore tira un sospiro di sollievo. Sono cinico? No, esiste proprio una procedura che è chiamata "di sollievo alla famiglia", una famiglia spesso già provata dalle cure premurosamente prestate all'anziano, non sempre gestibile facilmente a casa. Ho fatto abbastanza ospedale per sapere che la maggior parte dell'umanità ha a cuore i propri cari e spera che restino sani in un ospedale o in una casa di cura, per dare a tutti qualche momento di vita in più. La maggior parte chiede ai medici di trattenere il proprio caro in ospedale magari una settimana in più, di non essere pronti a seguirlo bene a casa. Si presume che un ospedale possa fare meglio, si cerca di delegare altri (professionisti della cura) a guardia della salute del proprio caro, spesso con le migliori e più generose intenzioni. Io credo che la guerra e la pace siano due facce della stessa medaglia come lo sono la fanteria e la croce rossa. Credo che la guerra sia il business che muove il mondo e che la lotta al male e alla malattia non gli siano seconde. Ammalare e curare sono i due affari più grandi della terra. Quindi? Dove ci sono affari, c'è di tutto. Atti eroici, diserzioni, mercenari, vendicatori, traditori ecc. ... il peggio e il meglio dell'umane genti. Ammesso che lo si sia scritto sul contratto, ammesso che la badante accetti di buon grado questa trasferta in luogo diverso da quello suo di abituale di lavoro (pagandole il dovuto in più previsto dal contratto nazionale), è saggio lasciare il proprio caro in balia degli eventi? Teniamo conto che un medico, quando vede un paziente poco curato nell'aspetto e quindi con una famiglia poco presente, si scoraggia dal prestare cure molto attente. Malati ce ne sono tanti e parenti che reclamano attenzioni pure, quindi è lecito pensare che anche con buona volontà, un addetto alla sanità, sia portato a togliersi i mal di pancia di quelli che reclamano più  attenzioni rispetto a chi ne reclama meno o non ne reclama affatto o solo di Sabato e Domenica. A questo punto è lecito chiedersi: "Una badante può essere una motivazione sufficiente tale da indurre il medico a strafare per la salute di un anziano che già di suo ha l'handicap dell'età, che lo declassa inesorabilmente, a paziente con minor aspettativa di vita anche se in ottima salute?" Vi garantisco che seguire il proprio anziano personalmente non sempre basta a salvarlo o a curarlo con sufficiente attenzione, figuriamoci lasciarlo in ospedale con una badante, che non può porsi problemi di sorta se non quelli del finire tutti i piatti ricevuti dal servizio mensa.

3 commenti:

  1. ma va dai come pensi tu delle badante penso io degli italiani.............faccio la badante perché mi piace,ho marito italiano guadagna bene ma in tanto iomi do da fare con una persona che voglio tanto bene come una nonna vera,,anche si hai raggione il lavoro serve a tutti,giustamente,,,ma non siamo cane abbiamo anche cuore e meno male non come quello vostro europeo....

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    1. Se tu avessi cuore saresti al tuo paese a curare tua nonna vera

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  2. Qualsiasi ospedale, per ogni paziente, ha in cartella clinica due righe di giudizio sulla collaborazione del paziente e la presenza attiva della famiglia. Poi fate voi i vostri conti

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